Dustin Yellin
Dustin Yellin è nato a Los Angeles nel 1975 e si è trasferito a New York nel 2006, attualmente vive a Brooklyn. Nel 2011 ha fondato Pioneer Works, un centro d’arte che ha sede in un magazzino di 24 mila metri quadrati su tre piani, comperato a quasi 4 milioni di dollari nel piccolo sobborgo di Brooklyn Red Hook, zona di vecchi docks a pochi metri dalla baia. In questi spazi la parola d’ordine è condivisione, di spazi, pensieri, lavoro, attività, perché questa è l’utopia di Dustin, la sua visione olistica del mondo in continuo divenire. Qui convivono non solo artisti, ma anche scienziati, musicisti, ingegneri, informatici, scrittori, attivisti sociali, vi troviamo studi d’artista e open studio, così come mostre, laboratori di tecnologia, cucina e scienze, qui vengono realizzate conferenze e pubblicazioni. Sua è anche la rivista Intercourse, che tratta di arte, scienze ed educazione alternativa.
Dustin Yellin è un artista poliedrico, conosciuto per le sue opere in parte disegnate in parte scolpite, costruite su strati multipli di resina o all’interno di strisce di vetro, usando inchiostro, acrilico e collage. Ogni strato viene disegnato in modo differente e poi poggiato su un altro strato per creare un’illusione tridimensionale di oggetti o panorami o corpi. La visione del soggetto rappresentato cambia fino a scomparire a seconda della posizione dell’osservatore. Inizialmente Yellin utilizzava resina, ma che essendo tossica è stata poi sostituita dal vetro.
Uno dei suoi ultimi lavori è nato dalla collaborazione con il New York City Ballet, che ogni anno per l’iniziativa “Art Series” si rivolge ad un artista diverso, le cui opere vengono esposte durante la stagione invernale del balletto presso il Lincol Center di New York. Per l’anno 2015 Yellin ha creato 15 opere come parte della serie Psychogeographies, raffiguranti corpi di ballerini sospesi nel vetro ed esposte dal 12 febbraio al 1 marzo.
Questo video spiega il progetto del NYCB e il modo in cui sono state realizzate le opere.
Alla serie Psychogeographies appartengono anche altre straordinarie opere, eccone alcune:
Il suo lavoro più conosciuto è The Triptych (2013), una scultura formata da tre parti che pesa circa 12 tonnellate e che può essere osservata sia davanti che dietro, rappresentando due mondi, uno reale e l’altro immaginario, e mescolando così nel gioco delle trasparenze, la realtà con l’arte, la coscienza con l’incoscienza. The Triptych è una cosmologia e raffigura la sua personale visione del mondo.
Per ulteriori informazioni http://www.dustinyellin.com