La morte a Venezia

On 11/11/2015 by dellabellezza

“La Bellezza (Gustav e Tadzio)” di Roberto Vecchioni

Passa la bellezza nei tuoi occhi neri,
scende sui tuoi fianchi e sono sogni i tuoi pensieri…
Venezia “inverosimile più di ogni altra città
è un canto di sirene, l’ultima opportunità
ho la morte e la vita tra le mani coi miei trucchi da vecchio senza dignità:
se avessi vent’anni ti verrei a cercare, se ne avessi quaranta, ragazzo, ti potrei comprare,
a cinquanta, come invece ne ho ti sto solo a guardare …
Passa la bellezza nei tuoi occhi neri
e stravolge il canto della vita mia di ieri;
tutta la bellezza, l’allegria del pianto che mi fa tremare
quando tu mi passi accanto…
Venezia in questa luce del lido prima del tramonto
ha la forma del tuo corpo che mi ruba lo sfondo,
la tua leggerezza danzante come al centro del tempo e dell’eternità:
ho paura della fine non ho più voglia di un inizio;
ho paura che gli altri pensino a questo amore come a un vizio;
ho paura di non vederti più, di averla persa…
tutta la bellezza che mi fugge via e mi lascia in cambio i segni di una malattia.
Tutta la bellezza che non ho mai colto,
tutta la bellezza immaginata che c’era sul tuo volto,
tutta la bellezza se ne va in un canto,
questa tua bellezza che è la mia muore dentro un canto.

tratta dall’album Il lanciatore di coltelli (2002)

 

Questa canzone si ispira al libro che Thomas Mann scrisse nel 1912 “La morte a Venezia”, in cui si narrano le tormentate vicende di Gustav von Aschenbach, un famoso scrittore tedesco, che alla tenera età di 50 anni scopre nuovi aspetti della propria personalità. Il romanzo fa chiaramente riferimento ad alcuni episodi della vita dell’autore, che lo scrisse proprio dopo essere tornato da un viaggio a Venezia.

Thomas Mann

Thomas Mann

Gustav von Aschenbach disciplinato e rigoroso nel corso di tutta la sua vita, a seguito della morte della moglie, entra in crisi e parte alla volta di Venezia per ritrovare il suo equilibrio. Al contrario, in modo del tutto inaspettato, incontra nell’albergo che lo ospita un ragazzo polacco di straordinaria bellezza che gli sconvolge la vita. L’amore che ne nasce è assolutamente platonico, ma arriva a diventare una vera e propria ossessione, che lo rende ridicolo e sofferente. Sullo sfondo della vicenda la bellezza di Venezia, corrotta anch’essa, come il protagonista, dal morbo del colera che ne provocherà la morte. Il giovane Tadzio, protagonista inconsapevole della morbosa passione dell’artista, incarna la bellezza per eccellenza, la perfezione classica del dio greco Narciso, tale da giustificare ai nostri occhi la nascita del sentimento amoroso in un uomo in declino sia fisico che morale. Le vicende personali dell’uomo ricalcano quelle di un’intera epoca di decadenza e rappresentano in maniera sofferta la crisi dei principi della cultura borghese.

 

“La sua bellezza era inesprimibile e, come altre volte, Aschenbach sentí con dolore che la parola può, sí, celebrare la bellezza, ma non è capace di esprimerla”.

“Ché la Bellezza, odimi bene, Fedro, la Bellezza soltanto è divina e visibile a un tempo, ed è per questo che essa è la via al sensibile, è, piccolo Fedro, la via che mena l’artista allo spirito”.

 

Anche il regista Luchino Visconti, affascinato dal libro di Mann, ne ricavò un film nel 1971. Nella sua rielaborazione del testo il regista trasforma lo scrittore Gustav in un musicista e, d’altra parte, sembra proprio che Mann si sia ispirato alla figura di Gustav Mahler per creare il suo protagonista. Nella colonna sonora ci sono molte musiche tratte proprio dal repertorio di questo artista. Anche Visconti come Mann narra la crisi dell’arte in tutte le sue espressioni, che termina metaforicamente con la morte dell’artista, mentre ciò che sopravvive, attraversando la vicenda con estremo distacco, è la bellezza, incarnata qui dalla splendida figura di Bjorn Andrésen.

Morte a Venezia incontrò molta resistenza in Italia in fase di produzione in quanto nessuno era disposto a rischiare del denaro per un film “che trattava di un caso di pederastia in un artista senescente”. Visconti si rivolse così oltreoceano, dove fu appoggiato dalla Warner Bros.

Bjorn Andrésen

Bjorn Andrésen che ha interpretato Tadzio nel film di Visconti Morte a Venezia

Del periodo di preparazione di Morte a Venezia restano tracce nello special televisivo Alla ricerca di Tadzio, che documenta le ricerche dell’attore, fatte in Scandinavia e nei paesi dell’Europa Orientale.

 

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